L’idea dell’orto didattico nasce dall’incontro
di Cristina Boccanegra ed Elena Gandolfo,
che pur con esperienze e professionalità diverse, da
tempo desideravano attivare iniziative socio-culturali-educative,
che comprendessero anche l’area naturalistica.
Una prima sperimentazione è stata fatta attraverso
i progetti intergenerazionali "Insieme per crescere"
e "Radici e ali", quest'ultimo attivato
in collaborazione con l'Auser di Aquileia.
Successivamente le due operatrici hanno steso il progetto
"La strada dell'orto", rivolto
alle scuole, che è stato inserito dal Club
Unesco di Aquileia nel programma
"Vivi Aquileia" (consistente in
una serie di laboratori didattici, archeologici, di mosaico,
naturalistici,... proposti principalmente alle scuole del
Triveneto). L'iniziativa si è concretizzata anche grazie
al contributo della Provincia di Udine ed
è sempre stata sostenuta dall'associazione nazionale
Civiltà Contadina ed in seguito anche
dal WWF.
Ecco quindi che l’orto biologico di Cristina è
diventato l’ambiente ideale dove applicare insieme,
didattica, manualità e creatività, ed un modo
per avvicinare, in particolare i bambini e i ragazzi delle
scuole materne, elementari e medie, alla
Natura vera, non quella scritta sui libri o vista nei documentari
in TV.
Sperimentare direttamente sul campo la nascita e crescita
delle piante, arrivando anche a gustarle, è molto di
più che una lezione, significa partecipare al “miracoloso”.
Cosa c’è infatti di più bello per un bambino
di sentire il profumo di una fragola al sole e, assaggiandola,
percepire la differenza con quelle “cose rosse”
in vaschette avvolte dal cellophane che si comprano al supermercato
? E' un'emozione che porterà con sé per sempre!
Ed è anche di queste emozioni che hanno bisogno!
Infatti i nostri ragazzi oggi molto spesso rischiano di perdere,
insieme ai legami con il territorio e al rapporto con le stagioni,
il valore e la sacralità della
terra, il significato stesso del cibo che da essa
viene tratto e il senso della comunità, dello “stare
insieme per”, ormai distante anni luce dallo stile di
vita dell'odierna famiglia nucleare. Inoltre presentano sempre
più difficoltà di attenzione, concentrazione
ed elaborazione in quanto sono sempre più bombardati
da informazioni e stimoli venendo così a possedere
molte nozioni astratte, scollegate e superficiali, insieme
a “strategie virtuali” che li allontanano però
dalla realtà.
Mai come oggi è invece importante e urgente trasmettere
alle nuove generazioni, attraverso il “conoscere, sperimentare,
utilizzare e riciclare”, il senso dell’ interdipendenza
uomo/natura , la circolarità delle relazioni nell’ecosistema,
arrivando a sviluppare una vera e propria coscienza
ecologica.
Come sostiene Fritjof Capra,(1) dal testo Ecoalfabeto.
L’orto dei bambini, (capitolo “I
principi dell’ecologia“)pubblicato da Stampa
Alternativa :
“ Serve un programma scolastico che insegni ai nostri
bambini i seguenti fatti fondamentali della vita:
- che un ecosistema non genera rifiuti, dato che gli scarti
di una specie sono il cibo di un’altra;
- che la materia circola continuamente attraverso la rete
della vita;
- che l’energia che alimenta questi cicli ecologici
deriva dal sole;
- che la diversità garantisce la capacità di
recupero;
- che la vita sin dai suoi primordi, più di tre miliardi
di anni fa, non si é diffusa in tutto il pianeta con
la lotta, ma con la collaborazione, l’associazione e
la formazione di reti.
Insegnare questa conoscenza ecologica, che
è anche un’antica saggezza, sarà la funzione
più importante dell’istruzione nel prossimo secolo.”
Ma questo progetto costituisce anche un percorso che cerca
di unire più generazioni. Se infatti
partecipare alla sua realizzazione costituirà una valida
esperienza per gli studenti, altrettanto lo sarà per
i docenti, i familiari e per tutti coloro che direttamente
o indirettamente vi collaboreranno.
L’esperienza diretta nell’orto infatti oltre ad
essere strumento didattico interdisciplinare,
può anche diventare mezzo trasversale, per costruire
relazioni tra la scuola, gli studenti, le famiglie e la società
civile che opportunamente coinvolta riesce così a trasformarsi
in comunità educante.
E’ questa infatti un’esperienza coinvolgente
a più livelli e di forte crescita, intensa
e significativa per tutti, anche per quei ragazzini difficili
e disagiati per i quali il ritmo, la forza e le indiscutibili
leggi della natura costituiscono un insegnamento silenzioso,
imparziale e indubbiamente molto efficace.
(1) Capra è lo scienziato
autore di Il Tao della fisica, Il punto di svolta, La rete
della vita, opere di alta divulgazione scritte anche nella
convinzione che la sopravvivenza del mondo naturale, e quindi
della nostra specie, si giochi sull’educazione ecologica.
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